Domenica 14 aprile si è svolta la terza giornata di stage di TKD Freestyle diretta, questa volta, dall'atleta della Nazionale Davide Turilli che ha permesso ad ogni partecipante di venire in contatto con la pratica del Taekwondo Freestyle nella sua interezza, accompagnandolo nella costruzione di una personale coreografia di base.
La giovane età di Davide ha annullato il gap generazionale tra allievi e Maestro donando all’allenamento un’atmosfera rilassata e giocosa. L’apporto della musica ha aumentato il divertimento e stimolato la capacità di mettersi in gioco. La naturalezza e la disponibilità totale con la quale Davide ha mostrato ed esposto le strategie e le tecniche del Freestyle, anche le più complesse, ha stupito ed entusiasmato.
Uno dei consigli più preziosi della giornata è stato “dovete provare e riprovare per capire come funziona il vostro corpo.”
Turilli è riuscito a spronare i ragazzi ricordando che il TKD Freestyle è soprattutto immaginazione, impegno e costanza. E' una disciplina dove la soggettività dell’individuo fa la differenza tra un’esibizione e l’altra. Praticare Freestyle richiede uno sforzo tanto fisico quanto mentale ripagato con la soddisfazione di creare dal nulla una presentazione che deve essere una narrazione di sè attentamente studiata in ogni aspetto.
Esibirsi per il pubblico, trasmettere un’emozione è ciò che conta nel Freestyle. A differenza del Taekwondo tradizionale, il confronto principale non è contro un avversario ma con se stessi, nel riuscire a trasmettere in maniera spettacolare il proprio io.
Allo stage era presente anche Carlo Turilli, noto allenatore di Taekwondo, che segue e supporta il figlio in ogni suo impegno con l’obiettivo di diffondere il Freestyle in Italia. Egli non ha fatto mancare la sua voce ed i suoi consigli ai ragazzi.
L’allenamento con un insegnante che vanta un oro a squadre agli Europei voleva essere un passo aggregante rispetto ai precedenti eventi (nel primo abbiamo introdotto il Tricking con Valentino Solinas e nel secondo Miriam Bulgarelli ha spiegato le regole dell’acrobatica) ma anche un punto di partenza per proseguire ed affinare le abilità scoperte fino ad ora.
La giovane età di Davide ha annullato il gap generazionale tra allievi e Maestro donando all’allenamento un’atmosfera rilassata e giocosa. L’apporto della musica ha aumentato il divertimento e stimolato la capacità di mettersi in gioco. La naturalezza e la disponibilità totale con la quale Davide ha mostrato ed esposto le strategie e le tecniche del Freestyle, anche le più complesse, ha stupito ed entusiasmato.
Uno dei consigli più preziosi della giornata è stato “dovete provare e riprovare per capire come funziona il vostro corpo.”
Turilli è riuscito a spronare i ragazzi ricordando che il TKD Freestyle è soprattutto immaginazione, impegno e costanza. E' una disciplina dove la soggettività dell’individuo fa la differenza tra un’esibizione e l’altra. Praticare Freestyle richiede uno sforzo tanto fisico quanto mentale ripagato con la soddisfazione di creare dal nulla una presentazione che deve essere una narrazione di sè attentamente studiata in ogni aspetto.
Esibirsi per il pubblico, trasmettere un’emozione è ciò che conta nel Freestyle. A differenza del Taekwondo tradizionale, il confronto principale non è contro un avversario ma con se stessi, nel riuscire a trasmettere in maniera spettacolare il proprio io.
Allo stage era presente anche Carlo Turilli, noto allenatore di Taekwondo, che segue e supporta il figlio in ogni suo impegno con l’obiettivo di diffondere il Freestyle in Italia. Egli non ha fatto mancare la sua voce ed i suoi consigli ai ragazzi.
L’allenamento con un insegnante che vanta un oro a squadre agli Europei voleva essere un passo aggregante rispetto ai precedenti eventi (nel primo abbiamo introdotto il Tricking con Valentino Solinas e nel secondo Miriam Bulgarelli ha spiegato le regole dell’acrobatica) ma anche un punto di partenza per proseguire ed affinare le abilità scoperte fino ad ora.